Per la serie di interviste ai ragazzi della squadra maschile di sci alpino del Comitato Veneto FISI, stavolta il protagonista è Luca Martignago, dello Sci club Cortina.

Buongiorno Luca, come stai passando questo particolare periodo?
Buongiorno a tutti. Nel primo periodo di quarantena sono rimasto a Cortina, perché lì in quel momento la situazione era ancora buona. Successivamente ho deciso di tornare a casa, a Nervesa, in quanto qui sarei riuscito ad allenarmi in modo migliore e anche per stare un po’ con la mia famiglia dato che succede raramente.

Come è andata la stagione? Ti aspettavi di più?
Non posso di certo ritenermi soddisfatto della mia stagione, soprattutto l’inizio è stata per me molto difficile. Poi ho anche disputato qualche buona gara, soprattutto nelle discipline veloci, sulle quali quest’anno puntavo particolarmente. Peccato che la stagione non si sia conclusa, le gare di fine stagione sono sempre quelle che mi regalano maggiori soddisfazioni.

Gara top dell’inverno, gara peggiore e gara in cui hai buttato via una grande occasione.
La gara migliore che io abbia disputato in questa stagione è stata la Discesa GpI di Bardonecchia. La peggiore credo sia stato il SuperG in Val Gardena, sempre GpI, a inizio stagione. Infine una grande occasione che non ho saputo sfruttare e stato lo Slalom Cittadini all’Abetone, nel quale ero terzo dopo la prima manche e dove avrei potuto ottenere i migliori punti della stagione in Slalom.

Capitolo allenamenti.
Penso che quest’anno sia stato quello nel quale la mia preparazione sia stata svolta nella maniera migliore. Sin dai primi allenamenti nei ghiacciai, ma anche nel periodo invernale abbiamo trovato quasi sempre condizioni ottimali sia per quanto riguarda la neve che per il meteo.

C’è un aspetto in cui devi assolutamente migliorare in futuro?
Dovrò migliorare sotto il punto di vista psicologico, perché sono sicuro di poter ottenere molto più di quanto io abbia ottenuto finora se svilupperà l’aspetto mentale.

La più bella pista sulla quale hai gareggiato? E la pista dei sogni?
La pista più bella nella quale ho avuto la fortuna di gareggiare è la Druscié B di Cortina, ai Campionati Italiani Assoluti dello scorso anno. Mentre la pista in cui sogno di svolgere una gara è la Gran Risa in Alta Badia.

Cosa pensi della Coppa Veneto Energiapura e del Circuito Gpi?
Penso che la Coppa Veneto sia utile soprattutto per trovare il feeling con le gare e avere comunque un confronto con i compagni veneti, per poi portarlo al GpI, dove il livello è molto alto, ma è lì che bisogna mettersi in mostra se si vuole puntare a entrare nella squadra nazionale e dove rappresentiamo il nostro Comitato.

C’è un atleta al quale ti ispiri o al quale ritieni di assomigliare?
Vorrei assomigliare a Henrik Kristoffersen, oltre alla sua carriera nello sci, che tutti conosciamo, prendo spunto da lui anche per quanto riguarda l’allenamento estivo, nel quale lui svolge diversi sport, per esempio il ciclismo che io praticavo fino a pochi anni fa (Luca tra estate 2015 e inverno 2016 si laureò campione italiano Esordienti di ciclismo su strada e campione italiano Ragazzi di SuperG) e che tutt’ora è una mia grande passione.

Se dovessi paragonare l’allenatore della squadra regionale, Moritz Micheluzzi, a un personaggio del mondo dello sport, a chi lo accosteresti?
Direi Diego Pablo Simeone, un allenatore capace di stimolare i suoi ragazzi in qualunque momento e capace di far dare ad ognuno di loro il meglio in ogni gara.

E il tuo allenatore di club?
L’allenatore del mio sci club, Robi, lo paragono a Bob Bowman, un coach che non smette mai di credere nei propri atleti, ma che ti faccia capire quando sbagli.

Un posto dove ti piacerebbe vivere?
Difficile trovare un posto in cui vivere più bello rispetto alle mie colline.

Altro sport che pratichi frequentemente?
Il ciclismo.

Obiettivo per l’estate? E obbiettivo per la prossima stagione?
L’obiettivo per l’estate è allenarsi nel modo migliore convivendo con la situazione presente al momento. Per l’anno prossimo voglio un salto di qualità.

Nella foto: Luca Martignago. I testi sono del Comitato Veneto FISI.

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